Comitato Cittadini Correggio Via la Nebbia

Correggio Via la Nebbia

PERCHE’ QUESTA PETIZIONE

Il Comune di Correggio in questi 6 anni si è impegnato, tramite la società EN.COR srl per oltre 30 milioni di prestiti bancari. Non è mai stata data puntuale informazione sugli impegni, sui rischi e sui risultati in essere. Adesso la società è stata venduta, ma sono rimasti gli impegni con le banche e non sono note le intenzioni dei nuovi proprietari. Nè è stata documentata la perdita di valore del nostro comune in questa vicenda. E’ mancata ogni trasparenza.

Campagna per la trasparenza!

2007-2013: 6 anni di ombre e di perdite economiche del Comune di Correggio con la società EN.COR !

Abbiamo chiesto al Sindaco di Correggio:

- Che sia fatta completa chiarezza su tutto, con la pubblicazione di tutti gli atti relativi ad EN.COR e alle altre società create, come SO.ER, ItalSenegal ed Encor-Senegal.

- Che sia rendicontato puntualmente il valore che il Comune ha perso in questa operazione.

- Che sia pubblicata l’attuale situazione di rapporto con le Banche.

- Che si faccia chiarezza sulle relazioni e le attività che interagiscono tra il Comune e la  EN.COR venduta.

- Che si faccia chiarezza sui piani, gli impegni e le attività del Comune attinenti alla produzione di energia.

- Che si faccia chiarezza sui piani, gli impegni e le attività dei privati e in particolare di EN.COR e AMTRADE attinenti alla produzione di energia presenti sul territorio comunale.

- Chiediamo non generici giri di parole ma dati e documenti scritti, disponibili alla consultazione di tutti i cittadini.

 

La raccolta firme per la Petizione è terminata ma puoi aderire e sostenere il Comitato nella Home Page.

QUI TROVI I NOSTRI DOCUMENTI

Il testo completo della Petizione che illustra le motivazioni e il perché degli interrogativi e di questa raccolta firme.

Tutte le altre nostre comunicazioni effettuate nel corso dei mesi di attività.

Il Sindaco e gli amministratori non hanno mai dato risposte puntuali, tuttavia dalla negazione iniziale del problema hanno poi dovuto ammettere il fallimento sia tecnico che politico, vicenda che ha portato alle dimissioni del Sindaco.

La Petizione

I nostri stampati

I nostri comunicati

Assemblea 26-10

VIA LA NEBBIA !

Petizione popolare perché il Sindaco di Correggio faccia chiarezza sulla vicenda En.Cor srl.

Nelle ultime settimane, sulla stampa locale, si è aperto un acceso dibattito sulle vicende relative alla società En.Cor, di proprietà al 100% del Comune di Correggio e quindi bene pubblico, da poche settimane venduta a un privato.

 

• En.Cor è stata fondata dal Comune alla fine del 2006, aveva come amministratore unico il dr. Pellegrini (contemporaneamente Direttore Generale del Comune) e, fino a pochi mesi fa, nessun Revisore dei Conti.

• Ai grandi proclami e agli obiettivi ambiziosi ampiamente pubblicizzati all’inizio dell’avventura, purtroppo non ha fatto seguito un’altrettanto chiara e puntuale, non diciamo discussione, ma neppure informazione sul suo successivo concreto operare. Al punto che gli stessi revisori dei conti del Comune se ne sono più volte lamentati.

• Nel frattempo, grazie soprattutto a diverse lettere di patronage rilasciate dal Comune (una sorta di fidejussioni, nelle quali, fra l’altro, il Comune si impegnava a far sì che En.Cor “sia gestita in modo tale da essere sempre in grado di far fronte ai propri impegni nei confronti dei propri creditori, fornendole all’uopo i capitali necessari”) la S.r.l. ha ottenuto prestiti da tre banche per oltre 30 milioni di euro.

• Nel corso degli anni En.Cor, secondo quanto emerge solo ora,  non è stata in grado di svolgere un’attività imprenditoriale all’altezza della complessità tecnologica e di settore. Si è molto sbilanciata su ricerca e innovazione, con programmi ambiziosi arrivati sino in Senegal; non soppesando adeguatamente i vari rischi: tecnologici, di evoluzione normativa, di volatilità dei prezzi delle materie prime, finanziari (tanto più pesanti per un’azienda costruita interamente sul debito).

• La conseguenza – a giudizio di alcuni advisor incaricati nei mesi scorsi dalla Giunta di analizzare la situazione di En.Cor – è stata “una situazione di deficit cronico dal punto di vista economico. I ricavi non sono mai stati sufficienti per coprire integralmente i costi di gestione, né gli interessi sugli investimenti realizzati”.

• La breve storia di En.Cor è connotata non solo da azzardo e incapacità imprenditoriale, ma anche da parecchi “vuoti” documentari e da episodi che lasciano quantomeno perplessi rispetto al comportamento che dovrebbe tenere un’impresa, tanto più se di proprietà di un Comune.

• Di queste difficoltà e sviluppi tutt’altro che tranquillizzanti  nessuno ha ritenuto di doverne dar conto alla cittadinanza e, ci pare di capire, neppure agli stessi organi collegiali del Comune, almeno con la completezza e la tempestività che sarebbero state necessarie.

• Molte cose, di cui anche si parla sui giornali, sono state tenute nascoste ai cittadini, come documenti (ad esempio i verbali dei revisori dei conti o l’analisi degli advisor) che non si dovrebbe esitare a rendere pubblici, se si fosse sicuri della bontà del proprio operato. Stiamo comunque parlando di beni pubblici, di soldi pubblici e quindi l’informazione e la trasparenza sarebbero d’obbligo, anche in virtù dei grandi e crescenti impegni economici che l’Ente pubblico è andato via via assumendo.

Oltre alle lettere di patronage, ad esempio, si scopre che il Comune ha progressivamente trasferito alla propria S.r.l terreni pubblici (quindi dei cittadini) per un valore di quasi 5 milioni di euro.

• Improvvisamente, il marzo scorso, il Sindaco ha dichiarato ai giornali locali che, a causa di una prescrizione contenuta nel decreto legge n.78 del 2010 (quindi nota da almeno due anni), il Comune è costretto a vendere En.Cor entro il 30 settembre. “Un progetto innovativo e vincente “ucciso” da inasprimenti normativi regionali e nazionali”. Tesi sostenuta poi, con tenacia, tutt’al più ammettendo, quasi sottovoce, la possibilità di qualche errore gestionale e tecnico.

• Si è sottaciuta l’altra e più decisiva parte della verità, e cioè che se i conti di En.Cor fossero stati in ordine non ci sarebbe stato nessun bisogno di venderla.  Soprattutto, non si è dato conto del reale stato dell’azienda. Men che meno il Sindaco si è assunto alcuna responsabilità, neppure quella di chieder conto dei pessimi risultati a chi ha gestito la società. Tutti al loro posto, tranquilli, come se niente fosse successo!

• Arriviamo così alla vendita, anticipata da una ricognizione delle manifestazione d’interesse all’acquisto che, sostiene il Sindaco, evidenzia una decina di aziende interessate. Alla prova dei fatti, però, alla successiva gara pubblica svolta in maggio di concorrenti all’acquisto se ne presenta uno solo.

• Si tratta dell’Amtrade Italia S.r.l., che si aggiudica En.Cor con un’offerta di soli 1.000 € in più rispetto ai 201.000 € posti come base d’asta, cioè 2.000€  in più del capitale sociale di 200.000 € detenuto interamente dal Comune. Il Sindaco si dichiara immediatamente “orgoglioso di questa vendita. Creerà sviluppo”.

• Tutto è bene quel che finisce bene? Ma poi siamo sicuri che sia finita? No.

In realtà per dichiarare conclusa positivamente la vendita (che comunque non cancella tutte le ombre e gli errori della fase precedente) rimangono diversi punti interrogativi da sciogliere.

- Innanzitutto: all’indomani dell’aggiudicazione di En.Cor il Sindaco aveva definito l’acquirente Amtrade Italia s.r.l. “un qualificato operatore del settore”. Non sappiamo sulla base di quali informazioni avesse espresso questo lusinghiero giudizio. Secondo la Camera di Commercio di Bergamo  (presso la quale è iscritta) la Società è stata costituita il 7 dicembre 2012 con un capitale sociale di 10.000 euro (una bella capitalizzazione!); all’inizio del 2013 risultava ancora inattiva. Insomma, l’esperienza se l’è fatta alla svelta!   E’degno di nota anche che la prima attività che forma il suo oggetto sociale sia costituita dalla “gestione, acquisto e alienazione di aziende aventi ad oggetto ristoranti, alberghi, pizzerie, posti di ristoro in genere”.

- Altra questione fondamentale: quali garanzie Amtrade ha presentato (come obbligava a fare il bando di gara) per sostituire quelle che aveva rilasciato il Comune alle Banche al fine di ottenere per En.Cor finanziamenti per un valore di oltre 30 milioni di euro,  tuttora pendenti?

- Alla fine di maggio, cioè all’indomani dell’assegnazione ad Amtrade della gara per la vendita di En.Cor, il Comune fece sapere attraverso i giornali locali che la ditta acquirente tramite un comunicato avrebbe  espresso le ragioni del suo interesse a tale acquisto. A distanza ormai di qualche mese non abbiamo visto nulla; qualcuno può dirci dove possiamo trovarlo?

- Ma neppure il Comune, per la verità, è stato prodigo di informazioni sul piano industriale che, si è detto, prosegue il progetto di riqualificazione energetica del Comune, “sviluppandolo e completandolo con nuovi contenuti”; piano che ha consentito ad Amtrade di vincere la gara. Si ritiene di dover continuare la prassi fin qui seguita dell’informazione zero ai cittadini?

- Dove non si è perso tempo, invece, è stato nell’assegnare vantaggi alla Amtrade ancora prima che diventasse formalmente proprietaria di En.Cor. Il Consiglio Comunale, infatti, nella sua seduta del 26 giugno scorso ha approvato una corposa delibera con la quale, fra l’altro, si aderisce alla richiesta di Amtrade di rivedere la classificazione urbanistica (da rendere efficace con successive variazioni al P.R.G.) delle aree già del Comune e successivamente cedute gratuitamente in proprietà o in diritto di superficie a En.Cor e quindi in procinto di diventare proprietà di Amtrade; questo al fine di rendere la nuova classificazione “coerente con le esigenze evidenziate dal Piano Industriale di Amtrade".                                                                                                                                                   Ci chiediamo: è lecita o comunque opportuna tale delicata decisione, che di fatto modifica la qualità di importanti beni di En.Cor rispetto a quella comunicata nel bando di gara? E’ lecito o comunque opportuno che questa e altre decisioni contenute in tale delibera siano state assunte “nelle more della verifica dei requisiti necessari alla stipulazione dell’atto di cessione”, cioè nella terra di nessuno in cui le bocce dovrebbero essere ormai ferme in attesa solo della sottoscrizione degli atti definivi di passaggio di proprietà, mentre invece qui si modifica l’oggetto di un’aggiudicazione conseguente a una gara pubblica?

- Con la delibera sopra citata si decide un’altra cosa molto importante: l’acquisto da parte del Comune del 2° lotto della scuola elementare S.Francesco (di proprietà di En.Cor che lo aveva realizzato) attraverso la cessione di terreni per un valore di 198.410 euro (più iva) e un conguaglio in denaro di 656.590 euro (più iva); terreni e soldi che di fatto entreranno nella disponibilità dei suoi nuovi proprietari.

Ci trova d’accordo la volontà del Comune di acquisire l’intero edificio, che altrimenti per metà sarebbe diventato di proprietà di un privato seguendo la sorte di En.Cor. Ci chiediamo però perché non si sia fatto prima, appena era emersa la necessità di vendere En.Cor, invece di aspettare questa ambigua triangolazione fra Comune, En.Cor ed Amtrade.

- Così come suscita interrogativi che sia stato deciso con questa stessa delibera la cessione da parte del Comune del 51% della ditta SO.ER srl, ad En.Cor. (che già deteneva la quota di minoranza), per un corrispettivo di 10.000 euro, corrispondente al capitale sociale versato dal Comune al momento della costituzione della Società. Sulla ditta SO.ER  e sui suoi rapporti con un precedente partner privato avevano sollevato interrogativi e richieste di chiarimento sia gli advisor sia i Revisori dei Conti del Comune. Con questa cessione ci si propone forse di “archiviare” tali interrogativi?

• Come si vede la vendita non chiude la vicenda En.Cor.

Non ne “archivia” il passato, ovviamente, ma non cessa neppure di porre domande e serie preoccupazioni per il futuro. La nebbia che ha circondato i primi sei anni di vita di En.Cor (al di là dei comunicati tranquillizzanti e a volte autocelebrativi) continua ad avvolgerne le prospettive, a cominciare dalle reali e concrete intenzioni del nuovo proprietario, al di là delle generiche assicurazioni a proseguire il progetto originario di cui si fa portavoce il Sindaco.

 

Da quanto emerge di questo puzzle si può dedurre che:

 

• Era dovere del Sindaco informare adeguatamente e preventivamente la comunità delle attività e dei rischi che il nostro Comune andava assumendo con En.Cor. Invece si è preferito nascondere la realtà delle cose e minimizzare gli errori commessi.

Così noi cittadini ci stiamo solo ora faticosamente rendendo conto di quanto è successo.

E il quadro che emerge è molto inquietante.

• Già ora è sicura una perdita per la comunità correggese di almeno 5 milioni di euro,

cioè il valore di terreni e beni conferiti ad En.Cor dal Comune e ora divenuti proprietà di una ditta privata. Mentre si fanno tagli dolorosi ai servizi comunali e si aumenta l’IMU, quei 5 milioni potevano essere meglio impiegati.

• Rimane un impegno di parecchie decine di milioni di euro del nostro Comune verso le Banche. Fatto inaudito in grado di mandare sul lastrico la nostra città.

 

Con questa petizione chiediamo al Sindaco di Correggio:

• Che sia fatta completa chiarezza, con la pubblicazione di tutti gli atti relativi alla storia di EN.COR e delle altre società create, come SO.ER, ItalSenegal ed Encor-Senegal.

• Che sia rendicontato puntualmente il valore che il Comune ha perso in questa operazione.

• Che sia pubblicata l’attuale situazione del rapporto con le Banche che hanno concesso prestiti a En.Cor (a seguito di lettere di patronage del Comune).

• Che si faccia chiarezza sulle garanzie verso le banche e sul piano industriale presentati da Amtrade, che erano requisiti fondamentali  per poter acquistare EN.COR.

• Che si faccia chiarezza sui piani, gli impegni e le attività del Comune e dei privati operanti nel nostro territorio nel campo della produzione di energia.

• Chiediamo non generici giri di parole, ma dati, documenti, rendicontazioni scritte, comunicate a tutti i cittadini e consultabili facilmente.

 

 

Sottoscrivi anche tu !

COMUNICATO STAMPA - 6 dicembre 2013            Comitato Correggio Via la Nebbia

 

 

E’ un momento drammatico per la nostra città

Abbiamo assistito in questi giorni, tenendocene volutamente alla larga, ad un convulso dibattito fra i partiti sulla vicenda En.Cor.  Confronto/scontro di grande tensione che ha avuto però anche i suoi momenti di leggerezza, grazie soprattutto al capogruppo del PDL , arch. Nicolini, impegnato per giorni a spiegare ai quattro venti perché lui – che per primo aveva capito tutto su En.Cor ed era il più intransigente oppositore della Giunta rossa – era contrario ad appoggiare la mozione di sfiducia al Sindaco proposta dal consigliere dell’UDC, dott. Ferrari, e inoltre polemizzava più col Comitato Via la Nebbia che col Sindaco; salvo ricorrere ora a parole indignate per difendersi di fronte alla chiamata in correo del Sindaco per le delibere del Consiglio comunale su En.Cor approvate all’unanimità. Si è così arrivati, con un’imprevista accelerazione, alla crisi della maggioranza, con dimissioni del Sindaco e voto di sfiducia nei suoi riguardi di quasi tutti i Consiglieri comunali; compresi quelli del suo partito, il PD, all’interno del quale emergono ora (sia a livello locale che provinciale) posizioni contrapposte sull’opportunità o meno di sfiduciare il Sindaco.

 

Quel che è ormai certo è il commissariamento del nostro Comune per qualche mese fino alle prossime elezioni. Insomma la nostra città sta vivendo una situazione inedita e di grande drammaticità, che i correggesi non si sarebbero mai aspettati di vivere.

 

Noi non siamo felici che si sia arrivati a questo, ma pensiamo fosse inevitabile vista la gravità degli errori commessi sulla vicenda En.Cor, in primo luogo, da chi ha amministrato la nostra città in questi ultimi anni.

 

 

Adesso è un coro: En.Cor è stata un fallimento

sia imprenditoriale che politico

Adesso tutti lo ammettono: partiti di minoranza e maggioranza, Consiglieri, Giunta e perfino il Sindaco, ognuno dal proprio punto di vista.

Prima che il nostro Comitato cominciasse a diradare la nebbia non era proprio così, invitiamo a scorrere la rassegna stampa dei mesi precedenti (disponibile sul nostro sito).

Poco più di un mese fa, sul periodico del Comune, il massimo che il Sindaco si sentiva di riconoscere era “che alcune scelte tecniche e gestionali possono, oggi, apparire non felici”.

Il gruppo consiliare PD, nella stessa sede, si spingeva a parlare di “eventuali errori gestionali”, aggiungendo però subito che “respingeva al mittente tutte le strumentalizzazioni sulla mancanza di trasparenza”.

Le accuse di disfattismo e falsità erano quasi l’unica risposta riservata al nostro Comitato.

Poi, improvvisamente, nel Consiglio Comunale del 30 novembre, quello della sfiducia e delle dimissioni, Sindaco e consiglieri PD si sono fatti l’eco nel dichiarare il fallimento politico dell’avventura Encor.

Cos’è successo: sono diventati disfattisti anche loro o,  piuttosto, erano elusivi e bugiardi prima?

Per l’evidenza della seconda ipotesi, avevamo già espresso la nostra sfiducia nei confronti del Sindaco Marzio Iotti, della sua Giunta e del gruppo consiliare di maggioranza; ma avevamo anche rivolto una critica severa ai consiglieri di minoranza per non aver svolto adeguatamente il proprio ruolo di controllo e di denuncia.

 

Adesso, a nostro parere, si ripropone con ancor più impellenza la questione che avevamo posto fin dall’inizio della nostra campagna di informazione e trasparenza:

 

 

Come è potuto succedere, a Correggio, un disastro simile?

Come si giustifica questa perdita di controllo per tanti anni?

E’ una questione ineludibile se non si vuole correre il rischio di ritrovarsi in situazioni analoghe in futuro. Perciò la proponiamo a tutti i partiti e movimenti che vogliono giocare in futuro un ruolo nella nostra città. Crediamo che la credibilità delle risposte e degli argomenti che arriveranno sarà valutata con molta attenzione dai cittadini anche al momento di esprimere il proprio voto alle prossime elezioni comunali.

 

 

Resta inevasa una seconda domanda cruciale:

a quanto ammonta il danno ?

Poniamo una semplice domanda, in particolare a chi ha governato, e che adesso ammette le proprie responsabilità. Hanno consapevolezza del danno fatto? Economico? Politico? Etico? Quali ripercussioni negative questo fallimento ha e avrà per la nostra città ?

Neanche i danni economici si riescono a stimare?

Si continua a dire che i dati forniti dal nostro Comitato sono imprecisi o falsi.

Siano loro, allora, a darci finalmente quelli veri. Non a noi ma a tutti i cittadini.

E non a voce o en passant in una qualche intervista: chiediamo un rendiconto scritto degno di questo nome. Oppure dobbiamo incaricare altri Advisors per averlo ?

 

 

Noi non siamo in grado di giudicare

In questi quattro mesi di attività il nostro Comitato ha cercato di svolgere una funzione di cittadinanza attiva, raccogliendo e rendendo disponibili per tutti informazioni e documentazione su una grave vicenda che riguarda la nostra città, una faccenda che le autorità comunali cercavano invece di tenere avvolta nella nebbia.

L’abbiamo fatto nel nostro tempo libero, autofinanziandoci, cercando di coinvolgere il maggior numero di cittadini, nella convinzione che solo così, con una partecipazione consapevole e attiva alle questioni che riguardano tutti si evita il rischio di essere declassati da cittadini a sudditi.

Abbiamo analizzato, con pazienza e fatica, documenti lunghi e complessi (che ci siamo procurati da soli, nella palese ostilità delle autorità comunali, ma con il contributo di alcuni consiglieri), ricavandone schede informative e ipotesi sullo svolgimento dei fatti, formulando critiche argomentate e nuove domande da porre al Sindaco e alla sua maggioranza.

Ma non spetta a noi giudicare: perché non abbiamo le competenze, non abbiamo tutti gli elementi, non spetta a noi entrare nello specifico.

Per questo passiamo la parola a chi di dovere.

 

 

Ieri abbiamo presentato un Esposto alla Procura della Corte dei Corti

La magistratura contabile valuterà se vi è stata correttezza e/o se sono stati commessi atti a danno del patrimonio erariale. A partire dai fatti e dai documenti raccolti e pubblicati sul nostro sito, abbiamo individuato diversi aspetti che a nostro modesto avviso meritano di essere presi in esame.

 

 

Rendiamo merito ai cittadini reattivi !

Crediamo sia giusto, a conclusione di questa fase, esprimere un caloroso GRAZIE !

Grazie agli oltre mille cittadini che, mettendoci la faccia, hanno dato prova di grande senso civico sostenendo le iniziative e il lavoro del Comitato via la Nebbia.

Il successo di questa campagna per la trasparenza è dovuto a loro e crediamo che tutta la comunità dovrebbe essere loro grata.

 

           6-12-2013  Comitato Correggio Via la Nebbia

 

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A proposito dell’intervista rilasciata da Matteo Coveri

alla Gazzetta di Reggio del 23 Novembre

 

Il sig. Coveri concede un’intervista che se voleva essere un assist al sindaco in realtà si rivela piuttosto un de profundis, in quanto di fatto smantella i principali argomenti difensivi adottati dall’A.C. in questi mesi.

A partire dalla domanda sul perché Encor è stata venduta: perché i suoi bilanci erano in perdita, dice Coveri. Risposta esatta, lo dice la legge e, modestamente, lo diciamo anche noi da tempo. Solo Sindaco e company si sono ostinati a oscurare o a sminuire quello che è il motivo principale di questo esito, non un dettaglio di contorno.

En.Cor non era un gioiellino perseguitato da un destino cinico e baro, ma un’azienda che anziché produrre energia e profitto produceva bilanci in rosso.

 

Su un’altra cosa siamo d’accordo col Sig. Coveri: il Sindaco e il dott. Pellegrini sono i principali responsabili di questo bel risultato, ma gli altri Organi che ne affiancavano l’attività esecutiva (Giunta) o avrebbero dovuto controllare e chiedere conto del suo operato (il Consiglio Comunale e i partiti che vi sono rappresentati) sono tutt’altro che innocenti. Lo abbiamo ripetuto nella nostra assemblea del 26 ottobre: non godono più della nostra fiducia.

 

Ma in realtà l’obiettivo polemico del Sig. Coveri è la nostra città, in preda, secondo lui, di “un’isteria collettiva” che impedisce a En.Cor/Amtrade di lavorare e di investire milioni di euro nel nostro territorio.

“Ma mi faccia il piacere!”, risponderebbe Totò, e noi con lui.

Se davvero vogliono che ci “diamo una calmata”, comincino a pagare i debiti, poi ne riparliamo. Dice Coveri che loro avevano provato a sostituire le patronage del Comune con loro garanzie, ma la banche non le hanno accettate. Chissà perché! Forse sono isteriche anche le banche? O piuttosto le garanzie offerte da En.Cor/Amtrade non erano tali da convincerle a stracciare quelle del Comune? La risposta, peraltro facilmente prevedibile, arriva dal fatto che la Banca popolare di S.Felice abbia fatto scrivere dal proprio avvocato al Comune per escutere il proprio credito di 10,7 milioni vantato verso En.Cor .

Per cui, ribadiamo, cominci a pagare i debiti di En.Cor, invece di straparlare sui nostri umori – dalla Svizzera, immaginiamo: se vuole incontrare di persona i correggesi si ritenga fin d’ora invitato alla prossima assemblea pubblica che promuoveremo; sappiamo che ci segue su Facebook  per cui gli sarà facile averne notizia.

 

Un’ultima cosa, benché l’intervista al Sig. Coveri contenga molti altri spunti di “riflessione”.

La brava giornalista della Gazzetta gli chiede cosa pensi dell’interrogazione parlamentare presentata dall’On. Paglia di SEL nella quale, fra l’altro, si osserva che il signor Matteo Coveri amministratore di Amtrade Holding Ag “risulta essere omonimo dell'uomo d'affari svizzero Coveri Matteo, già arrestato a Panama nel 2010 per reati, a quanto si conosce, connessi al riciclaggio e alla truffa, e poi nuovamente in Croazia nel 2011, su richiesta dell'Interpol e poi rilasciato dalle locali autorità nel 2012”.

Il Sig. Coveri (quello di Amtrade Holding Ag) risponde: “Non mi interessa molto. Questa è la conseguenza del vivere in un clima così isterico”.

Ecco, sono proprio risposte di questo tipo a renderci “nervosi”.

 

Comitato Cittadini Correggio Via la Nebbia

Comunicato stampa - 11 Novembre 2013

 

Il valore di En.Cor è stato stimato molto/poco?

 

Siamo in grado solo oggi di esaminare come il Comune di Correggio ha determinato il valore di stima della società En.Cor srl ai fini della vendita della stessa.

 

La perizia infatti non è mai stata resa pubblica, ma al nostro Comitato ne è pervenuta una copia da parte di un consigliere comunale dell’opposizione.

Pubblichiamo sul nostro sito la Stima, che con allegati è composta di oltre 230 pagine.

(vedi www.vialanebbia.it /i-documenti-raccolti.html)

 

Esaminando la stima, sorgono, anche solo a una prima lettura, alcune considerazioni.

 

Il 29 aprile 2013, il sindaco del Comune di Correggio Marzio Iotti conferisce incarico al dott. Giorgio Vaccari di predisporre una “Stima del patrimonio aziendale e del relativo valore della società ENCOR”.

In data 6 maggio 2013 viene protocollato al n. 5705 del Comune di Correggio la “RELAZIONE DI STIMA DELLA SOCIETA’ EN.COR SRL – società con socio unico”.

 

Velocità esemplare per una stima così complessa !

ll dott. Vaccari è stato veramente bravo, in soli 7 giorni di calendario (4 lavorativi), a produrre una stima così corposa e completa.

 

Azzeccato in pieno il valore !

Il dott. Vaccari è stato ancora più bravo ad azzeccare in pieno il corrispettivo della vendita: dalla stima risulta che il valore del patrimonio netto è di euro 202.533, ed AMTRADE Italia srl si è aggiudicata ENCOR per euro 202.000.

 

Vogliamo ricordare che En.Cor ha beneficiato negli anni di vari trasferimenti da parte del Comune, non ultimo il trasferimento di terreni, del valore di 3,7 milioni, vedi deliberazione dirigenziale n. 333 del 18/12/2013,

In tal senso è accertata una perdita complessiva di oltre 5 milioni, come abbiamo più volte documentato

 

Una stima al ribasso !

Tornando alla stima, ci chiediamo: oltre al patrimonio netto, non avrebbe dovuto essere stimato anche il potenziale di redditività della società? Alla pag. 18 della stima, il perito dice: ‘compito principale del valutatore..…è quello di rappresentare, di fatto, la reale situazione aziendale operando con la massima prudenza al fine di addivenire ad un valore “minimo” di riferimento della società, scopo del presente lavoro’.

Viene da osservare: quando un soggetto COMPRA, esegue una perizia “prudenziale”, ma quando VENDE, come nel nostro caso, cerca di valorizzare al massimo il proprio bene….

 

Stimata quasi 3 milioni una centrale che non c’è

Dalla situazione patrimoniale al 31/12/2012, allegata alla stima, emerge che ENCOR ha speso per la centrale di via Fossa Faiella euro 2.966.349; ma se andate a fare un giro in quella via, trovate la centrale a biogas di un privato (la CAT) ma nel terreno dove deve sorgere la centrale di ENCOR c’è solo erba (anche nel bilancio 2011 era iscritta, tra le immobilizzazioni materiali,  la somma di euro 2.375.875 – se ne deduce che i lavori erano già iniziati nel 2011…).

 

Stimata altri 2 milioni un’altra centrale che non c’è

Dalla situazione patrimoniale al 31/12/2012, allegata alla stima, emerge che ENCOR ha speso per la centrale di via Gandhi euro 2.117.302; ma il cantiere è iniziato ad agosto 2013 e a fine dicembre 2012 c’era solo un campo coltivato – tra l’altro, il cantiere è fermo da oltre un mese….

 

Un frammento di rete di teleriscaldamento ?

Dalla situazione patrimoniale al 31/12/2012, allegata alla stima, emerge che ENCOR ha speso euro 88.292 per la “rete di teleriscaldamento”: quali sono gli edifici che saranno collegati e da quali centrali saranno alimentati?

 

Quali altri ricavi aveva En.Cor ?

Dalla situazione patrimoniale al 31/12/2012, allegata alla stima, emerge che ENCOR ha un valore della produzione pari a euro 4.839.458 di cui euro 2.085.264 dovuti a “ricavi delle vendite e delle prestazioni”, cioè ricavi della attività “caratteristica” della società, ed euro 2.239.011, quindi più della metà, dovuti alla voce “altri ricavi e proventi”, che sono definiti sulla base del Principio Contabile 12 ed hanno “natura residuale”….

 

Vendute altre 3 Centrali al prezzo di due ?

Nell’allegato 4 “VALUTAZIONE ING. GRASSI MICHELE” per via Gandhi si fa riferimento, e si stimano, n. 2 centrali, mentre ora ne stanno costruendo n.3: AMTRADE, la terza, l’ha pagata?

 

Con preghiera di diffusione

 

       Comitato Cittadini Correggio Via la Nebbia

www.vialanebbia.it  comitato@vialanebbia.it

 

 

Comitato Cittadini Correggio Via la Nebbia

 

COMUNICATO STAMPA - 7 NOVEMBRE 2013

 

Caso Encor: le Banche ci chiedono i milioni sprecati !

 

Il sindaco di Correggio e il suo entourage dimostrano definitivamente, ma si era già capito, la loro intenzione di gestire l'affare Encor nella più spudorata riservatezza, sprezzanti sia verso la legittima richiesta di trasparenza che i cittadini di Correggio stanno chiedendo, sprezzanti verso la legittima richiesta dei fornitori di Encor (le banche in questo caso) di avere restituiti i denari prestati e soprattutto irresponsabilmente sprezzanti del pericolo che stanno facendo correre al nostro Comune, e quindi a noi cittadini, di dovere "perdere" altri 28 milioni di euro oltre ai 5 già persi. Il che sarebbe una catastrofe che peserebbe per alcuni decenni sulla nostra città, peggio di un terremoto.

 

E' soltanto grazie ai quotidiani locali che veniamo a conoscenza di quanto è successo negli ultimi 15 giorni e che cerchiamo qui di ricostruire affinché tutti i cittadini ne siano informati.

 

A quanto pare, nella seconda metà di ottobre, lo Studio legale Della Fontana, con l'incarico di tutelare gli interessi della Banca Popolare San Felice sul Panaro, ha inviato al Comune di Correggio formale richiesta di restituzione (incasso o escussione) di 11 milioni circa di capitale residuo da rimborsare e relativi interessi.

Dalla intervista che l'avvocato Della Fontana ha rilasciato al quotidiano "La Nuova Prima Pagina" veniamo a conoscenza che Encor non paga le rate del mutuo sin dal marzo scorso, quindi sia quando era ancora di proprietà del comune, sia dopo che è stata venduta ad Amtrade Italia srl.

E siccome Encor non paga (anche questa è bella!) la Banca si rivale sul Comune perchè ritiene infondate e pretestuose le ragioni di estinzione delle garanzie e quindi concede i classici 7 giorni per provvedere al pagamento dei sopraddetti 11 milioni, poi ricorrerà per vie legali.

 

Scopriamo che in seguito a ciò il Comune, con delibera della Giunta n. 95 del  25/10/2013 (da noi pubblicata qui nel sito) all'interno di una generica definizione e ben nascosto tra le righe, per non dare nell'occhio, incarica l'avvocato Coli e il prof. Bertolani di seguire questa pratica.

Possiamo presumere che la linea di difesa del Sindaco sia quella di "non dover pagare".

 

Dopo di che, apprendiamo, sempre dai quotidiani locali, che un revisore dei conti del comune, dott.ssa Alessandra Pederzoli, visto il contenzioso aperto e dato il suo incarico di Revisore anche della banca San Felice, ritiene di ritrovarsi in conflitto di interesse e sceglie di rimanere Revisore della Banca, e si dimette da revisore del comune di Correggio.

 

Apprendiamo anche che martedì 5 novembre è stata convocata una riunione d'urgenza della commissione Affari Generali del comune per informare su questi sviluppi, quindi anche tutti i partiti presenti in Consiglio comunale sono al corrente di questa evoluzione, ma tutto tace.

 

Dato che sono trascorsi i sette giorni concesso dall'avvocato Della Fontana, possiamo dire che il nostro Comune è di fatto in causa con la Banca San Felice sul Panaro.

 

A seguito di tutto ciò ci sentiamo il dovere di informare, noi, i cittadini di Correggio e la pubblica opinione che:

 

1. E' aperta una vertenza legale con la Banca San Felice per la restituzione di circa 11 milioni di euro. Logica vuole che le altre due banche seguiranno a breve per richiedere gli altri 17 milioni, circa.

2. Il sindaco spera ancora di cavarsela adducendo cavilli legali.

3. Rimane confermata l'enormità del fatto: con Encor sono state mandate in fumo decine di milioni di euro, le spese le pagheranno le banche o noi cittadini di Correggio, ma i responsabili - di dimostrata incompetenza - sono ancora lì a tessere le fila, e

4. I responsabili - di dimostrata incompetenza - sono ancora lì a fare di nascosto le scelte, con il patrimonio pubblico, sulla nostra pelle, e

5. I Responsabili - di dimostrata incompetenza - spudoratamente non rendono conto nemmeno oggi di quello che stanno facendo, dimostrando arroganza tipica di chi presume di potere non rendere conto di quello che fa e disprezzo per i fondamentali valori etici, morali e democratici di questo paese e dimostrando malafede e disprezzo per noi cittadini, dato che falsamente finge di informare, mentre spudoratamente se ne guarda bene.

 

Il nostro Comitato Via la Nebbia prosegue nei suoi intenti decisi nell'Assemblea dello scorso 26 Ottobre. Prosegue nella sua opera di raccolta e diffusione delle informazioni; ha presentato formale richiesta al Comune per avere accesso agli Atti che il comune non ha reso pubblici, ad iniziare proprio dalla corrispondenza con le Banche. Stiamo predisponendo i documenti per portare il caso nelle varie sedi di giudizio competenti.

 

Comitato Cittadini Correggio Via la Nebbia

comitato@vialanebbia.it

 

 

 

Comunicato stampa del 12 Ottobre 2013

 

 

CASO EN.COR:

Da quel che dice il Sindaco

sono confermate le nostre affermazioni!

 

VISIONARI IRRESPONSABILI

 

“Il dovere di essere visionari”: questo il titolo dell’editoriale del sindaco Marzio Iotti che apre il numero del periodico del Comune contenente un ampio dossier su En.Cor in distribuzione in questi giorni in tutte le famiglie correggesi.

L’articolo è dedicato alla vicenda En.Cor, sulla quale “si è diffusa una ridda di notizie” che egli definisce, bontà sua, “il più delle volte imprecise a volte false”.

Partiamo dall’assunto – puramente teorico – che questa definizione sia vera per chiedergli: non crede che questo si sarebbe potuto evitare se avesse informato (invece che nascondere per ben 6 anni) e se avesse detto per tempo tutta la verità, mentre si verificavano quelle che egli stesso definisce – con molta auto-indulgenza – “alcune scelte tecniche e gestionali che possono, oggi, apparire non felici”?

 

Invece no: si è taciuto, dissimulato, sottovalutato, sminuito, nascosto (a volte perfino ai revisori dei conti del Comune) la portata dei problemi. Le scelte e le esperienze, specialmente quelle strategiche quale è appunto quella di En.Cor, vanno condivise con i cittadini durante il loro percorso, non solo invitandoli alle inaugurazioni e poi comunicando che purtroppo la storia è finita, oltre tutto omettendo di dire che è finita male.

Invece non è bastato neppure che En.Cor fosse messa in vendita perché aveva i bilanci in rosso per avviare un’operazione di verità nei confronti della città. Per mesi il sindaco e chi lo sostiene hanno fatto spallucce alle prime notizie inquietanti che filtravano, alle domande di chiarimento che ponevano voci dapprima isolate.

E’ stato necessario che si formasse un Comitato che si propone di spazzare via la nebbia che ha avvolto e ancora in parte avvolge questa grave vicenda. E’ stato necessario, soprattutto, che un numero crescente di cittadini (ormai quasi un migliaio), con nome e cognome, protestasse e chiedesse trasparenza.

Non è stato ancora sufficiente per ottenere finalmente tutta la verità, e neppure che tutte le responsabilità vengano al pettine. Ma per aprire varchi nell’iniziale muro di gomma, sì, questo sì.

Il sindaco scrive che “la gran parte - appunto, non tutto, come abbiamo già avuto modo di sottolineare - delle informazioni si possono trovare facilmente, messe a disposizione dall’amministrazione comunale”.

Sì, adesso, dopo che li avevamo pubblicati noi sul nostro sito, assieme ad altri che il Comune non ha ancora reso disponibili.

Fosse stato per lui l’informazione su En.Cor sarebbe terminata con la sua intervista di sette mesi fa con la quale comunicava con disappunto che a causa di una legge cattiva, purtroppo, il Comune doveva vendere la sua società. Punto. Fine della storia.

Ora, paternamente, “consiglia di non fermarsi alla superficialità, ma di approfondire, documentarsi, conoscere meglio. Per fare ciò occorre un po’ di tempo e di volontà. Solo così si può essere davvero intellettualmente onesti”.

 

Questo del sindaco è un altro modo per fare muro di gomma. Pubblicare una ridda di documenti senza una sintesi, una rendicontazione di sostanza, crea lo stesso effetto di mancanza di informazioni. Abbiamo avuto per anni solo parole e ancora oggi in tutte le sedi sentiamo solo parole.

 

MAI RENDICONTAZIONI ECONOMICHE di sintesi, MAI BILANCI sono stati presentati, MAI.

SOLO PAROLE. Troppo poco per chi ha investito A RISCHIO (come ammette solo oggi il sindaco) circa 40 MILIONI. A rischio di FARE FALLIRE IL COMUNE.

QUESTA E’ IRRESPONSABILITA’.

Per quanto ci riguarda, accogliamo volentieri il suo consiglio e studieremo meglio le carte (che ci siamo procurati da soli non senza fatica e certo non grazie a lui), benché possiamo rassicurarlo che un bel “po’ di tempo e di volontà” ce l’abbiamo già dedicato.

 

 

NEBBIA A SENSO UNICO

 

Poche settimane fa il Comune sul suo sito ha pubblicato un lungo documento (diviso in tre parti) su En.Cor, in verità ispirato più alla volontà di giustificare che di informare.

Nel nostro sito da tempo pubblichiamo – fra le molte altre cose - tutti gli articoli che riusciamo a raccogliere, anche quelli che non condividiamo o addirittura parlano male di noi, le interviste del sindaco e dei suoi sostenitori. L’abbiamo fatto con uno spirito di servizio, pensando così di aumentare la pluralità di informazioni e di pareri da mettere a disposizione di chi è interessato a questa vicenda.

Abbiamo linkato anche il sito del Comune. Avevamo invitato il Sindaco a fare altrettanto col nostro.

Non l’ha ancora fatto. Anzi, adesso viene pubblicato e distribuito in tutte le famiglie (cosa che non avveniva da diverso tempo, si disse per risparmiare…) un numero del periodico del Comune che contiene, oltre all’editoriale del sindaco, un dossier di ben 8 pagine su En.Cor, destinato a contrastare le “polemiche fondate su illazioni e dati incompleti o non verificati”, alimentate anche “da un comitato di cittadini”. Otto pagine per ribadire esclusivamente il punto di vista del Comune.

Chiediamo al sindaco: ritiene che sia un modo di agire “davvero intellettualmente onesto” ?

Sarebbe bello che gli strumenti informativi del Comune non fossero solo al servizio della versione e delle opinioni del Sindaco, ma anche di coloro (lo ricordiamo: per il momento quasi mille persone) che chiedono chiarezza ed esprimono valutazioni critiche, ma che per questo non sono cittadini di serie B o disfattisti. E’ giusto che vengano offerti tutti gli elementi affinché i correggesi si facciano una loro opinione autonoma.

Per cui ribadiamo la richiesta: nel dossier su En.Cor pubblicato sul sito web del Comune si metta anche un link al nostro sito; ecco l’indirizzo: www.vialanebbia.it

 

ERRARE E’ UMANO, PERSEVERARE NELL’ERRORE E’ DIABOLICO

 

Scrive il sindaco: "Credo che anche in campo pubblico, una dose di intraprendenza debba essere utilizzata, mettendo perfino in conto di sbagliare".

Siamo d'accordo, ma in questo caso si e' perseverato nell'errore! Per anni! Ed ancora non sappiamo quali conseguenze per il nostro futuro dovremo subire per questa vicenda tutt’altro che conclusa.

Questo è ciò che appare oggi e che lo stesso sindaco comincia ad ammettere.

L'origine del fallimento ce lo spiega, almeno in parte, lo stesso dossier pubblicato dal Comune: "L'errore principale, probabilmente, e' stato proprio il non aver valutato appieno, in tutte le loro implicazioni, i vari livelli di complessità delle attività alle quali si e' dato vita".

Di qui, aggiungiamo noi, una spirale di errori - tenuti segreti - seguiti da una spirale di rimedi rivelatisi peggio del buco. Non neghiamo che questo possa essere avvenuto, all’inizio, in buona fede. Ma, come dice il motto, perseverare nell'errore diventa "diabolico".  Se si vuole "intraprendere" quanto meno ci si dota di professionalità e competenze adeguate, se no si finisce con l'essere dei dilettanti e, specialmente se si amministra la cosa pubblica, degli irresponsabili. Se si dice che sono stati commessi "errori tecnici e gestionali", allora si dica quali e perché non sono stati sostituiti per tempo tecnici e manager. Se pero' li si sceglie, li si conferma, e li si premia pure, non  si e' meno responsabili di loro. Anzi, la responsabilità politica diventa maggiore di quella tecnica.

Ma, dice il sindaco e coloro che ne difendono totalmente l’operato (come ad esempio il PD) “col senno di poi” è facile giudicare.

Ci spiace dover ricordare che, specialmente per chi amministra la cosa pubblica, “il senno di poi” è la verifica dei risultati. Imprescindibile, altrimenti qual è la regola? Si governa a capocchia e poi chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato? Prima si fanno programmi e promesse, per raccogliere il consenso, poi però bisogna accettare l’idea di dover rendere conto. E quando si commettono gravi errori, com’è certamente il caso della vicenda En.Cor, sarebbe anche un buon gesto chiedere scusa, invece di insultare chi ha messo in evidenza, con dati e fatti, quegli errori.

 

Il PD FA DA SPALLA

 

Il Gruppo consiliare del PD, in una sua nota pubblicata nello stesso periodico,  scrive che la vendita di En.Cor “deriva da una legge dello Stato”, come al solito dimenticando che la legge in questione obbligava i Comuni a vendere o mettere in liquidazione solo le proprie società partecipate con bilanci in perdita. Particolare da niente, che si può tranquillamente omettere in nome della sintesi. Questa, però, deve essere una caratteristica strutturale del PD correggese che, nel verbale dell’assemblea degli iscritti tenutasi la scorsa settimana su En.Cor (pubblicato sul proprio sito web) ha dato spazio agli argomenti sostenuti dalla segretaria, dal sindaco e dall’on. Maino Marchi, ma ha espunto gli argomenti critici sostenuti da alcuni dei partecipanti, immaginiamo sempre in nome della necessità di sintesi. Da quale pulpito ci si rivolge a noi accusandoci di “strumentalizzazioni sulla mancanza di trasparenza”.

Non solo, il PD continua a chiedere, ora che l’azienda è stata venduta a un privato, che “ci sia massimo controllo e vigilanza da parte degli organi preposti”. Giusto! Ma – essendo il partito che esprime sindaco, giunta e maggioranza assoluta dei consiglieri comunali - non era il caso di controllare e vigilare anche prima per evitare che errori gravi e perpetrati portassero al fallimento con cui oggi la città deve fare i conti? Oltretutto da quel che emerge di giorno in giorno pare proprio che gli organi politici locali (eletti PD) stiano esercitando più una collaborazione benevola che un controllo su En.Cor privata!

 

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Comitato Cittadini Correggio Via la Nebbia – www.vialanebbia.it

 

Comunicato stampa – 11 settembre 2013

 

PRIMI SQUARCI NELLA NEBBIA

 

Il venticello gentile, ma fermo e costante, di Via la Nebbia comincia ad aprire i primi squarci nella fumana che ha circondato En.Cor.

Non vogliamo sopravvalutarci, perché altri prima di noi avevano cominciato a fare domande e avanzare critiche su questa vicenda, ma non c’è dubbio che il lancio della nostra campagna per una completa trasparenza ha rappresentato una sorta di spartiacque.

Dopo non è stato più possibile, per coloro che ne sono stati protagonisti o vi hanno avuto una parte di primo piano, far finta di niente, sperando che il silenzio e la distrazione generale consentissero ad una persistente nebbia (fuori luogo oltre che fuori stagione) di continuare ad avvolgere questa grave faccenda.

Questo per due semplici ragioni.

La prima è la gravità di questa vicenda, che ci ha fatto chiedere: come è potuto succedere, a Correggio?

La seconda è che questa domanda è stata fatta propria dalle tante persone che via via sono venute a conoscenza della nostra petizione e l’hanno firmata (oltre 600 in due settimane). Questo significa che il protagonismo informato e consapevole dei cittadini e delle cittadine, quando chiedono chiarezza  e correttezza su come viene amministrata la loro città, non può essere ignorato.

 

Così il Comune ha cominciato a pubblicare sul proprio sito qualcosa: le delibere (atti pubblici per definizione), il Piano industriale di Amtrade e, da pochi giorni, perfino le relazioni degli advisors sullo stato di En.Cor  (tanto le avevamo già pubblicate noi e quindi, avranno pensato, perché continuare a tenerle nascoste!)

Abbiamo già fatto un primo elenco dei documenti che sicuramente mancano ancora all’appello; ma, al di là dei documenti, mancano soprattutto precise e convincenti risposte alle molte e importanti domande che restano insoddisfatte.

Risposte che non arrivano certo dal lungo documento (diviso in tre parti) pubblicato sempre nel sito del Comune, ispirato più alla volontà di giustificare che di informare. Si dice che si è preferito fare questa ampia ricostruzione “rispetto al dare semplici risposte a semplici domande”. Qualche malizioso potrebbe pensare che in realtà in questo modo ci si propone di continuare ad aggirare le questioni “scomode”…Comunque sia, nei prossimi giorni faremo le nostre contro-deduzioni, man mano che affronteremo le singole questioni.

Una cosa, però, la chiediamo fin d’ora al Sindaco. Nel nostro sito abbiamo pubblicato una rassegna stampa abbastanza completa sui recenti sviluppi di questa vicenda. Vi sono tutti gli articoli che abbiamo finora raccolto, anche quelli che non condividiamo o addirittura parlano male di noi, le interviste del sindaco e dei suoi sostenitori. L’ abbiamo pubblicata (e cercheremo di tenerla aggiornata, sperando anche sulla collaborazione di chi vorrà segnalarci o inviarci nuovi articoli)  con uno spirito di servizio, pensando così di aumentare la pluralità di informazioni e di pareri da mettere a disposizione di chi è interessato a questa vicenda. Abbiamo linkato anche il sito del Comune.

Invitiamo il Sindaco a fare altrettanto col nostro. Sarebbe bello che gli strumenti informativi del Comune non fossero solo al servizio della versione e delle opinioni del Sindaco, ma anche di coloro che chiedono chiarezza ed esprimono valutazioni critiche, ma che per questo non sono cittadini di serie b o antipatriottici. E’ giusto che vengano offerti tutti gli elementi affinché i cittadini si facciano una loro opinione autonoma. Altrimenti che fine fanno le citazioni di Pulitzer: vanno bene per i discorsi celebrativi, ma non nella pratica?

 

Dieci giorni fa ci sono state le dimissioni del dott. Pellegrini da direttore generale del Comune; un atto soprattutto simbolico (perché comunque rimarrà in servizio fino a capodanno e dalla prossima legislatura – quindi nella primavera del 2014 - avrebbe comunque dovuto lasciare perché per legge i Comuni inferiori ai 200.000 abitanti non possono avere un direttore generale), ma che certo non è avvenuto per caso.

 

Contemporaneamente il PD, silente fino a quel momento, ha cominciato a rilasciare comunicati o dichiarazioni nelle quali, sia pur timidamente, si lascia intravedere la possibilità che non tutto sia andato per il verso giusto e si dice certo che l’amministrazione saprà dare “risposte ai vari interrogativi  e saprà render conto di eventuali errori sul piano tecnico e gestionale”. Lasciamo giudicare ai singoli cittadini se questa è una risposta adeguata e tempestiva da parte del partito che esprime il Sindaco, tutta la Giunta e la maggioranza assoluta dei consiglieri comunali.

 

In questi giorni, poi, scopriamo che anche un consigliere comunale dei partiti di minoranza – per la verità non sempre solerti nel loro compito di vigilanza - si “rifornisce” dalla documentazione pubblicata sul nostro sito.

 

Insomma, la consegna del silenzio è stata rotta, ma c’è ancora molto da fare. E lo faremo.

Coi limiti e i tempi di cittadini che non hanno a disposizione schiere di dirigenti e uffici ma solo il proprio tempo libero e che si auto-finanziano. Ma che hanno molti motivi per pensare che sia successa una cosa grave nella nostra città e hanno fermamente deciso di non voltarsi dall’altra parte, ma di pretendere  risposte esaurienti e convincenti.

Continuiamo, pertanto, a chiedere a tutti i correggesi di aderire a questa campagna per la trasparenza e la chiarezza, ma anche di parteciparvi attivamente: mandandoci osservazioni, consigli, informazioni, critiche; anche segnalandoci la loro disponibilità ad aiutarci a raccogliere nuove adesioni (col passaparola, “facendo servizio” ai banchetti del mercoledì al mercato o del sabato davanti ai supermercati, mettendo a disposizione luoghi aperti – come bar e negozi – per ospitare i moduli per la raccolta delle firme).

 

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Comitato Cittadini Correggio Via la Nebbia – www.vialanebbia.it

 

Comunicato stampa – 8 settembre 2013

 

Le strane triangolazioni di SOER

 

Oggi il Comitato Correggio Via la Nebbia pubblica sul proprio sito TUTTE le informazioni di cui dispone, che riguardano la società SOER Correggio srl, le connessioni con ENCOR, con il Comune di Correggio, con la società ESA spa, ecc.

 

Riproponiamo alcune considerazioni e domande che emergono dalla lettura degli atti:

 

• SOER viene costituita il 22/12/2011 e in una settimana acquista da ENCOR un ramo d’azienda per 1.276.000 euro  ed entra un nuovo socio tramite un aumento del capitale sociale di 9.607 euro con sovrapprezzo di 1.276.000 euro per il 49% di SOER.

• Il bilancio 2011 di ENCOR perde SOLO € 81.089,00 in virtù della vendita del ramo d’azienda per € 1.276.000,00 a SOER il 29/12/2011. La stima del ramo d'azienda, effettuata prima della vendita, NON è in nostro possesso E CHIEDIAMO ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PUBBLICARLO URGENTEMENTE (d'altra parte è stato pagato con i nostri soldi). I cittadini correggesi si potranno così rendere conto di come si è formato il valore contenuto nel ramo d'azienda, che nel 2011 vale € 975.000,00 e nel 2013 vale € 1,00 SENZA CHE NELLO STESSO PERIODO SOER FACESSE ACUNA ATTIVITA'.

 

• Il Comune di Correggio ricava € 10.000,00 dalla vendita del 51% di SOER ad ENCOR, mentre ESA, 23 giorni prima, ne aveva ricavati € 1.430.000,00. Nessuno si sente in DOVERE di dare spiegazioni e giustificazioni a questo fatto?

 

• Nel 2012, SOER presenta un bilancio in attivo per €354,00,  nel quale si evidenzia che NON ha svolto alcuna attività e che ha €1.329.737,00 di Immobilizzazioni immateriali (il ramo d’azienda acquistato da ENCOR). Che controlli ha svolto il COMUNE DI CORREGGIO, socio di maggioranza, al momento dell’approvazione del bilancio 2012 di SOER, avvenuta nell’assemblea del 29/04/2013, quindi 2 mesi prima che la perizia della dott.ssa Baracchi ne stimasse il valore a € 1,00 ?.

 

• SOER viene dismessa il 27/06/2013 SENZA procedura ad evidenza pubblica, contrariamente a quanto previsto dalla delibera del Consiglio Comunale n.46 del 29/04/2013.

 

 

Per concludere, ricordiamo che l'attività del Comitato si svolge in modo volontario, ed i tempi che abbiamo nello svolgere le nostre ricerche non sono sempre veloci come vorremmo e ce ne scusiamo con i nostri sottoscrittori e simpatizzanti. In quest'ottica, vogliamo anche ricordare al Consigliere Ferrari, che ci ha pungolati ad interpretare più celermente i documenti che pubblichiamo. In veste di Consigliere, infatti, avrebbe egli stesso potuto avere la relazione di stima già molto tempo fa, poichè è citata nella delibera del Consiglio Comunale del 26 giugno 2013 n.69 e nella quale, se l'avesse letta, avrebbe trovato il riferimento alla stima citata, pag.16 punto 63. (tra l'altro, avrebbe anche appreso che SOER è stata venduta per €10.000,00).

 

 

 

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Comitato Cittadini Correggio Via la Nebbia – www.vialanebbia.it

 

Comunicato stampa – 30 agosto 2013

 

I documenti che il Comune di Correggio

NON HA PUBBLICATO sul caso En.Cor

 

1. Il Comune ha pubblicato

Il Comune di Correggio ha da poco attivato, per effetto della pressione dell’opinione pubblica, una nuova sezione del proprio sito istituzionale, www.comune.correggio.re.it  dedicata ai documenti relativi a ENCOR.

Il fatto è che si tratta di documenti GIA’ PUBBLICI in quanto le delibere di Consiglio e le delibere di Giunta sono pubblicate da anni.

Di novità c’è solo il Piano industriale di Amtrade, di cui discuteremo nei prossimi giorni.

 

2. Il Comune NON ha pubblicato, ma NOI SI’

Il Comune ha però OMESSO di pubblicare una serie di documenti, che NOI ABBIAMO PUBBLICATO e di cui forniamo un elenco. Se poi vorrà, l’autorizziamo preventivamente a linkare tali documenti sul nostro sito: www.vialanebbia.it/i-documenti-raccolti.html

 

1. Relazione degli advisor, prot.2920 del 06/03/2012; si compone di 2 documenti: “Il comune di Correggio e la società ENCOR srl” e “Il Comune di Correggio e le società partecipate”;

2. Verbali dei sindaci Revisori del Comune di Correggio:

- Verbale del 26/01/2012

- Verbale del 14/05/2012

- Verbale del 31/01/2013

- Verbale del 14/03/2013

 

3. Il Comune NON ha MAI pubblicato

All’interno dei documenti che abbiamo pubblicato, si citano altri documenti che NON siamo riusciti a reperire e che CHIEDIAMO SIANO RESI PUBBLICI AL PIU’ PRESTO per consentire una compiuta e doverosa opera di trasparenza. Ecco l’elenco:

 

1. Stima del ramo d’azienda di ENCOR acquistato da SOER il 29/12/2011, perizia asseverata il 14/10/2011, prot.10676.

2. Verbale di gara per la ricerca di socio privato della società SOER srl, prot.12458 del 30/11/2011.

3. "Avviso di asta pubblica per il trasferimento dei diritti derivanti da provvedimenti autorizzatori, rilasciati ed efficaci, inerenti la costruzione e la gestione, su aree site in Correggio (RE) alla via Gandhi e alla via Fossa Faiella, di due impianti di cogenerazione a fonti rinnovabili con funzionamento in dualfuel olio vegetale e gassificazione da 999 Kwe nonchè per il contestuale trasferimento della proprietà delle aree sulle quali ciascuno dei predetti diritti è esercitabile" pubblicato da ENCOR il 05/12/2012.

4. Bilancio di ENCOR al 31/12/2012.

5. Stima del valore della società ENCOR, prot.5705 del 06/05/2013, eseguita da Giorgio Vaccari, incaricato con deterrmina n.83 del 02/05/2013.

6. La corrispondenza con le Banche in merito alle lettere di patronage.

 

Ci riserviamo di aggiornare questo elenco, man mano che veniamo a conoscenza dell’esistenza di atti utili alla trasparenza.

 

 

4. Quanti altri documenti e fatti sono ancora nascosti nella nebbia?

Dimostrata ormai la pluriennale volontà di tenere il più possibile secretati tutti i documenti relativi ad En.Cor e questioni collegate; dimostrato che documenti molto importanti sono a tutt’oggi tenuti riservati (ma a noi sono pervenuti e li abbiamo resi pubblici – punto 2); dimostrato che esistono altri atti che non sono mai stati resi pubblici, ma di cui abbiamo avuto notizia perché vi si fa riferimento (punto 3); viene da chiedersi:

Quanti altri documenti e fatti sono ancora nascosti nella nebbia?

 

 

Comitato Cittadini Correggio Via la Nebbia

comitato@vialanebbia.it       www.vialanebbia.it

 

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Comunicato stampa  - 23 agosto 2013

 

Raccolta firme “Correggio Via la Nebbia”

 

Da diverso tempo si era diffusa tra i cittadini la voce di difficoltà del Comune di Correggio nel gestire la propria società En.Cor. Ogni tanto, da marzo ad oggi, la stampa locale ha ripreso il tema, soprattutto in relazione alla vendita della stessa società da parte del comune. In una sola occasione pubblica (ma all’interno della festa PD di Correggio, l’11 luglio scorso) il sindaco Marzio Iotti ha molto succintamente parlato della vicenda. Alcuni giornali locali hanno in questi mesi e anche in queste settimane ripreso il tema, portando testimonianze preoccupanti sulle ripercussioni che questa vicenda ha procurato al nostro patrimonio e sulle tante incognite ancora aperte.

Abbiamo registrato diversi interventi del sindaco sulla stampa in risposte a note polemiche ma quello che noi, tanti cittadini, stiamo riscontrando è che è mancata totalmente una adeguata informazione sulla vicenda. Mentre in passato il sindaco ha meritoriamente coinvolto i cittadini nel condividere alcuni progetti; mentre ha, per anni, illustrato il Bilancio comunale andando anche nelle frazioni, sulla società En.Cor (sino a poche settimane fa di proprietà del comune e quindi pubblica) non abbiamo assistito, in sei anni, a nessuna rendicontazione puntuale e pubblica. La cosa non è di poco conto considerando che scopriamo che sono stati fatti enormi (per il ns comune) investimenti a rischio: pare che a vendita effettuata le perdite superino i 5 milioni di euro e che vi siano ancora molte incognite.

E’ così che da qualche tempo diversi cittadini pur di diversa sensibilità politica, ma con a cuore le sorti della nostra cittadina, hanno maturato l’intenzione di chiedere trasparenza.

Trasparenza che a quanto emerge dalla stampa hanno chiesto anche altre parti, ma che è stata ricambiata con insinuazioni poco edificanti da parte di chi le ha emesse, ma soprattutto senza risposte chiare. Insomma è evidente il forte proposito di tenere il più possibile coperti i vari risvolti della vicenda.

Per tutte queste considerazioni si è pensato di fare una Raccolta Firme, per inviare una Petizione pubblica al Sindaco. Una petizione popolare che tutti i cittadini di Correggio possono sottoscrivere. Dopo una prima raccolta col passaparola, il primo gruppo di firmatari ha scelto la denominazione “Correggio Via la Nebbia” sia per la Petizione che per il Comitato promotore.

Oltre alla raccolta delle firme, si è pensato di contribuire alla Trasparenza, in attesa di risposte esaurienti, raccogliendo i dati sinora emersi e pubblicandoli su un sito internet www.vialanebbia.it  affinché ogni cittadino possa farsi una propria idea, indipendente dal dibattito tra le parti politiche locali.

Come dicevamo il Comitato è di iniziativa popolare e non apparentato a nessun partito.

Riassumendo:

- Si è costituito il Comitato Correggio Via la Nebbia

- E’ iniziata la raccolta firme per una Petizione di Trasparenza al Sindaco sul caso En.Cor

- E’ iniziata una opera di trasparenza autogestita, con la raccolta di documenti

- il sito di riferimento è:  www.vialanebbia.it

- la pagina Facebook è: “Correggio Via la nebbia”

- tutti i cittadini sono invitati a firmare la petizione

- tutti i cittadini sono invitati a collaborare alla raccolta di informazioni

- tutti i cittadini sono invitati a diffondere queste iniziative

Le attività sono sostenute da lavoro volontario e le spese sono coperte da sottoscrizione dei firmatari, aperta a tutti.

Verrà comunicata man mano la presenza di banchetti in piazza o di punti di riferimento cui rivolgersi per firmare e ritirare materiale informativo.

 

 

Oltre 200 gli intervenuti e non tutti hanno potuto trovare posto - ce ne scusiamo - nelle due sale, Conferenze e Putti, di Palazzo Principi.

 

Abbiamo presentato un resoconto della attività del Comitato nei suoi due mesi di attività ed il punto su quanto è emerso sul caso En.Cor.

Di questo diamo e daremo conto dettagliato in questo stesso sito.

 

Partecipazione attenta da parte degli intervenuti e presa d'atto, con preoccupazione dello stato delle cose.

 

Condiviso e approvato l'operato del Comitato.

 

QUALE PRIMA CONCLUSIONE?

Riportiamo la parte conclusiva della nostra rendicontazione all'Assemblea del 26 Ottobre.

 

Abbiamo visto nel filmato iniziale di Striscia la Notizia cosa ci era stato promesso, qualche anno fa, come imminente.

 

D’altra parte il sindaco nel 2010, in occasione dell’inaugurazione della Centrale EVA, disse che questa impresa

“non è e non sarà mai un baraccone pubblico: EVA ed En.Cor, infatti, devono essere aziende che producono utili,

con piani industriali solidi e appetibili, in grado fin da subito di ripagare il finanziamento che le banche hanno concesso perché hanno creduto fortemente alle capacità produttive e alla possibilità di generare utili per tutta la comunità correggese”.

 

Purtroppo non è andata così, purtroppo questa non è una storia a lieto fine.

 

La Giunta sostiene, ancora oggi, contro ogni evidenza, che da questa operazione deriveranno

“vantaggi per la comunità, oltre a un concreto contributo locale per il raggiungimento di quanto previsto dal protocollo di Kyoto”.

 

Probabilmente questi erano i propositi iniziali.

Alla prova dei fatti, però, En.Cor  si è rivelata una grande voragine, che ha inghiottito una somma enorme.

In questa impresa, infatti, nel corso di sei anni sono stati investiti circa 43,5 milioni di euro (più di 84 miliardi di lire!):

circa 37 milioni di crediti ricevuti dalle banche, oltre 5 milioni messi a disposizione dal Comune (quasi tutti costituiti da terreni), quasi 1,5 milioni di contributi regionale e comunitari.

 

In cambio di cosa?

Quanta energia è stata prodotta e distribuita ?

Quali nuovi servizi e altri vantaggi sono stai realizzati per la comunità?

Ah sì, una parte della scuola elementare S.Francesco realizzata da En.Cor;

solo che poi il Comune ha dovuto ricomprarsela quando la società è stata venduta ad Amtrade Italia s.r.l. (la pagheremo anche con l’aumento dell’IMU deciso dal Consiglio Comunale nelle scorse settimane).

 

In sostanza: i cittadini si sono accorti e avvantaggiati in qualche modo da un investimento di simili proporzioni nel nostro territorio?

 

Il fatto è che quella di En.Cor è la storia di un fallimento.

Innanzitutto, ma non solo, un fallimento imprenditoriale.

 

La breve storia di En.Cor è connotata non solo da azzardo e incapacità imprenditoriale, ma anche da parecchi “vuoti” documentari e da episodi che lasciano quantomeno perplessi rispetto al comportamento che dovrebbe tenere un’impresa, tanto più se di proprietà di un Comune.

 

Prima abbiamo illustrato brevemente ma efficacemente tanti esempi in tal senso.

 

Capite bene, quindi, che oggi il tema all’ordine del giorno non è il Protocollo di Kyoto, la riduzione dell’emissione di anidride carbonica, il Protocollo europeo 20-20-20, la sostituzione dei combustibili fossili con energie rinnovabili.

 

La questione vera è un’impresa detenuta interamente dal Comune che non ha funzionato, ha bruciato ingenti investimenti e prodotto danni e non vantaggi per la città.

 

MA COME È POTUTO SUCCEDERE, A CORREGGIO ?

 

Tanti cittadini coi quali abbiamo parlato in questi due mesi, anche coloro che poi magari non hanno firmato perché non convinti dalla nostra iniziativa di denuncia o per fedeltà “al partito” si chiedevano increduli o scandalizzati:

ma come è potuto succedere, a Correggio ?

Come si spiega questa perdita di controllo per tanti anni?

 

Un comune con una storia di buon governo. Un comune virtuoso; riconosciuto come tale anche da chi aveva idee politiche diverse da quelle dei partiti di maggioranza.

Un Comune che ha sempre proclamato, e per tanti anni anche praticato, la trasparenza, l'ascolto, la compartecipazione dei cittadini alle scelte; al punto di creare, all’inizio di questa legislatura, un assessorato alla partecipazione.

 

INADEGUATEZZA POLITICA

 

Il fatto è che quello che è successo in En.Cor non si può rinchiudere e spiegare

con qualche errore tecnico e gestionale, come invece si è tentato e ancora si tenta di fare.

 

Se fosse così cosa ci starebbero a fare Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali?

 

Perché sarà vero che errori tecnici e gestionali li hanno commessi tecnici e manager inadeguati, in primo luogo il dott. Luciano Pellegrini, che era contemporaneamente Amministratore unico di En.Cor e Direttore generale del Comune,

e l’ing. Davide Vezzani, che era direttore di En.Cor e che dopo la sua privatizzazione ne è diventato amministratore unico.

 

Ma chi li ha messi e mantenuti per anni al loro posto?

Anzi, li ha anche premiati.

Chi aveva il dovere e la responsabilità davanti ai cittadini di indirizzare, controllare ed eventualmente cambiare rotta e guidatori,

come certamente era necessario in questo caso?

Per tempo, non dopo anni, quando il gioco è ormai rotto e ai cittadini rimangono solo i cocci.

 

Anche le tardive dimissioni del dott. Pellegrini da Direttore generale del Comune non sono state chieste formalmente dal Sindaco, com’era doveroso visto i pessimi risultati ottenuti in qualità di Amministratore unico di En.Cor fino a quando è stata venduta.

Anzi, il Sindaco le ha accettate a malincuore.

Ha addirittura sostenuto che “la loro genesi sia da ricercare nel clima avvelenato che si è venuto a creare intorno alla vicenda della gestione e della vendita della società EnCor”.

Quindi i “cattivi” – secondo lui - non sono coloro che amministrano o gestiscono male la cosa pubblica, ma i cittadini che chiedono trasparenza e avanzano critiche  motivate.

 

Ma, dice il sindaco e coloro che ne difendono totalmente l’operato “col senno di poi” è facile giudicare.

Ci spiace dover ricordare che, specialmente per chi amministra la cosa pubblica, “il senno di poi” è la verifica dei risultati.

Imprescindibile, altrimenti qual è la regola?

Si governa a capocchia e poi chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato?

Prima si fanno programmi e promesse, per raccogliere il consenso, poi però bisogna accettare l’idea di dover rendere conto.

 

E quando si commettono gravi errori, com’è certamente il caso della vicenda En.Cor, sarebbe anche un buon gesto chiedere scusa, invece di prendersela con chi ha messo in evidenza quegli errori; con dati e fatti precisi non parlando a vanvera.

 

LE RESPONSABILITA’ VANNO INDIVIDUATE…

 

In questi due mesi di campagna per la trasparenza su En.Cor siamo sempre stati in tema, non ci siamo mai lasciati tentare dal metterci a parlare dell’universo mondo.

Abbiamo raccolto notizie, documenti, li abbiamo pubblicati, analizzati, commentati.

 

Ma non è stato il passatempo dei collezionisti che raccolgono le loro figurine e le attaccano all’album con una passione e una precisione quasi maniacale ma fine a se stessa, con tutto il rispetto per i collezionisti, naturalmente.

 

A noi interessa capire in primo luogo cosa è successo e cosa ancora può succedere.

 

Ma ci interessa anche capire di chi sono le responsabilità di questa vicenda, che non è una rotonda venuta un po’ più ovale delle altre.

E’ la cosa più grave avvenuta nella storia politico-amministrativa di Correggio degli ultimi 60 anni.

 

Non ci sottraiamo di fronte al dovere di trarre le conseguenza del nostro lavoro: le responsabilita’ vanno individuate.

 

RESPONSABILITA’ POLITICHE

 

Parliamo, allora, senza reticenza di responsabilità politiche, non solo tecniche e gestionali.

 

Del sindaco, in primo luogo.

 

Ma anche degli assessori e dei consiglieri comunali di maggioranza,

che hanno votato tutto senza mai manifestare, almeno in pubblico, né un dubbio né una critica.

 

Forse non sapevano come stavano esattamente le cose ma hanno votato per disciplina di partito?

Potremmo concederlo se fossero poi arrivate autocritiche o prese di distanza.

Invece no, anche ora, quando nessuno di loro non può non sapere cosa è successo, continuano a svicolare, a far finta di niente.

 

La nota del Gruppo consiliare del PD apparsa sull’ultimo numero del periodico del Comune distribuito in tutte le case correggesi nei giorni scorsi si conclude così:

“Il nostro gruppo consiliare è impegnato al fianco dell’amministrazione a garantire che si continui a far chiarezza sui fatti e gli eventuali errori gestionali commessi, e per questo restituisce al mittente tutte le strumentalizzazioni sulla mancanza di trasparenza”.

 

Ci vuole una bella faccia tosta: evidentemente pensano che noi cittadini siamo degli autentici idioti !!!

 

Fosse stato per loro l’informazione su En.Cor sarebbe terminata con l’intervista del sindaco di sette mesi fa

con la quale si comunicava con disappunto che a causa di una legge cattiva, purtroppo, il Comune doveva vendere la sua società, interrompendo così il suo futuro prospero e luminoso.

Punto. Fine della storia.

 

Per questi motivi esprimiamo la nostra sfiducia nei confronti del Sindaco Marzio Iotti, della sua giunta e del gruppo consiliare di maggioranza.

 

Innanzitutto per il disastro che hanno combinato, dimostrando presunzione, incompetenza, inadeguatezza, incapacità di riconoscere e porre rimedio ai propri errori.

 

Ma poi anche per l’arroganza di negare l’evidenza e, in sovrapprezzo, definire “una strumentalizzazione” la richiesta di chiarezza e le critiche motivate e argomentate provenienti da oltre mille cittadini.

 

Tradendo così nel modo più plateale le promesse di ascolto e coinvolgimento dei cittadini.

 

Le scelte e le esperienze, specialmente quelle strategiche quale è appunto quella di En.Cor, vanno invece condivise con i cittadini durante il loro percorso, non solo invitandoli alle inaugurazioni e poi comunicando che purtroppo la storia è finita,

oltre tutto omettendo di dire che è finita male.

 

Sono questa autoreferenzialità, questo misto di presunzione e supponenza di essere capaci e autosufficienti per qualsiasi impresa, questa sordità e fastidio verso le domande scomode e le critiche, sono questi vizi che probabilmente spiegano come è potuto avvenire a Correggio un simile disastro.

 

Crediamo che UNA CRITICA SEVERA VADA RIVOLTA ANCHE AI CONSIGLIERI DI MINORANZA,

seppure, ovviamente, in misura e con responsabilità diverse.

 

Certo, a loro non vanno addebitate responsabilità di governo, essendo fuori dagli organi esecutivi.

 

Ma a chi compete vigilare, controllare, e anche criticare quando se lo merita, l’operato della maggioranza?

 

Meglio tardi che mai, ma non bastano le dichiarazioni sui giornali e le interpellanze di questi ultimi giorni per rifarsi una verginità, per “sanare” il silenzio o l’assenso tenuto per anni dalla minoranza su questa vicenda.

 

Non erano in grado di rendersi conto della crescente gravità della situazione?

 

Se invece lo erano, perché non hanno cominciato a parlarne pubblicamente?

 

Hanno sostenuto che loro fanno l’opposizione responsabile in Consiglio Comunale, non gridano sui giornali.

Non sembrava loro necessario, come invece hanno fatto per altre questioni, che i cittadini fossero informati e resi partecipi di una vicenda così importante, senza che fossero obbligati a partecipare ai Consigli Comunali?

 

Il PDL ha consiglieri comunali e quindi la possibilità di accedere alla documentazione e di farsi sentire nei consessi ufficiali; se aveva capito tutto da subito – come ha dichiarato il suo capogruppo – perché non ha ritenuto di investirne adeguatamente l’opinione pubblica?

 

Forse per la “responsabilità di non tirare in ballo spettri inesistenti su En.Cor, società molto interessante”?

come diceva solo pochi mesi fa a un giornale locale un altro consigliere PDL?

 

O forse per gli stessi motivi che hanno indotto sempre il capogruppo del PDL

a dolersi delle dimissioni di Pellegrini e addirittura a criticare il sindaco per averle accettate?

 

… E I DANNI VANNO PAGATI

 

Abbiamo cercato notizie e documenti e continueremo.

 

Ma alcune questioni ci sembrano già abbastanza chiare da ritenere di poterle esporre non più solo sul nostro sito o sui giornali.

 

In altre parole, metteremo a punto e presenteremo esposti alle autorità competenti per invitarle ad indagare e verificare eventuali reati contabili, civili e penali.

 

I danni vanno pagati da chi li provoca, non da chi li subisce !

 

Prendiamo l’occasione di questo incontro pubblico per chiedere una collaborazione tecnica e legale da parte di chi ha competenze in tal senso e simpatizza per la nostra campagna.

Contattateci sui recapiti che trovate sul nostro sito.

 

NOI FACCIAMO POLITICA?

 

Il sindaco cita Joseph Pulitzer, in occasione dell’inaugurazione del parco pubblico dedicato all'Art. 21 della Costituzione che parla della libertà della informazione (27 luglio 2010)

Il parco vicino alle costruende centrali di via Gandhi, per capirci.

 

"Un’opinione pubblica bene informata è la nostra Corte Suprema, perché ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l’indifferenza popolare o gli errori del governo”

 

Molto prima di lui Aristotele scriveva che: « L'uomo è per natura un animale politico »

 

Secondo il filosofo "politica" significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano.

 

In termini più attuali potremmo dire che  la politica non è solo la tecnica del governo,

ma, in senso generale, è l'occuparsi del bene pubblico e dello Stato nel senso più ampio.

 

Insomma: la politica è questione troppo importante per delegarla esclusivamente ai partiti, ai politici di professione o, come è di moda adesso, a qualche tecnocrate sedicente neutrale.

 

Quindi Si’, il “Comitato Cittadini Correggio via la nebbia” fa politica,

e invita tutti i cittadini a fare politica, a occuparsi della casa comune, solo così, con una partecipazione consapevole e attiva alle questioni che riguardano tutti si evita il rischio di essere declassati da cittadini a sudditi.

 

 

COSA PROPONIAMO

 

ESPOSTI: ABBIAMO GIÀ DETTO

 

CONTINUARE A FAR LUCE: ABBIAMO GIÀ DETTO.

Cesseremo per un po’ di fare i banchetti in piazza e davanti ai supermercati, la stagione non aiuta…

Ma continueremo a tenerci in contatto col sito e con Facebook.

Vi invitiamo non solo a continuare a seguirci, ma a collaborare con informazioni, suggerimenti, proposte, anche critiche

 

CONTINUARE A CHIEDERE TRASPARENZA E INFORMAZIONE A PIÙ VOCI

 

Dopo essere rimasto silente per anni, nell’ultimo mese il Comune ha scatenato un’autentica offensiva propagandistica su Encor. Ha utilizzato gli strumenti informativi pubblici (il sito web e il periodico del Comune) per propagare solo il suo punto di vista.

Spiace usare queste parole, ma è l’arroganza del potere che decide che i soli argomenti giusti sono i suoi e, disponendo dei mezzi che in teoria sono di tutti, dà voce  solo a sé stesso.

Proprio ciò contro cui si batteva il Pulitzer citato dal Sindaco.

 

Nel nostro sito da tempo pubblichiamo – fra le molte altre cose - tutti gli articoli che riusciamo a raccogliere, anche quelli che non condividiamo o addirittura parlano male di noi, le interviste del sindaco e dei suoi sostenitori.

L’abbiamo fatto con uno spirito di servizio, pensando così di aumentare la pluralità di informazioni e di pareri da mettere a disposizione di chi è interessato a questa vicenda.

Abbiamo linkato anche il sito del Comune.

Avevamo invitato il Sindaco a fare altrettanto col nostro.

Non l’ha ancora fatto. Chiediamo al sindaco: ritiene che sia un modo di agire “intellettualmente onesto” ?

 

Sarebbe bello che gli strumenti informativi del Comune non fossero solo al servizio della versione e delle opinioni del Sindaco, ma anche di coloro che chiedono chiarezza ed esprimono valutazioni critiche, ma che per questo non sono cittadini di serie B o disfattisti.

 

E’ giusto che vengano offerti tutti gli elementi affinché i correggesi si facciano una loro opinione autonoma.

 

Per cui ribadiamo la richiesta: nel dossier su En.Cor pubblicato sul sito web del Comune si metta anche un link al nostro sito; ecco l’indirizzo: www.vialanebbia.it

 

 

INDAGARE E DENUNCIARE EVENTUALI VIOLAZIONI O ELUSIONI DELLE NORMATIVE

SULLE CENTRALI IN COSTRUZIONE

 

Sarò breve, anche perché so che gli esponenti del Comitato Ronchi vorranno dire delle cose su questo aspetto su cui sono già da tempo mobilitati.

 

Ma anche noi vogliamo capire quali sono le ragioni e le conseguenze di 11 centrali che esistono o sono previste sul nostro territorio comunale. Spesso collocate a 2 o 3 nello stesso sito.

 

Possiamo intuire le ragioni economiche di queste scelte.

Ma sono state tenute adeguatamente in considerazione, non anche ma in primo luogo,

le ragioni dei residenti, l’impatto sulla salute dei cittadini?

Anche questo aspetto sarà oggetto della nostra attenzione, speriamo in collaborazione con il Comitato Ronchi.

 

CHIEDERE L’ESTINZIONE DELLE LETTERE DI PATRONAGE

 

Concludo con i rischi connessi al debito contratto da ENCOR mentre era ancora posseduta interamente da Comune,

debito fatto grazie alle lettere di patronage emesse dal Comune a favore delle banche.

 

Non ripeto quanto già detto prima.

 

Al momento della pubblicazione del bando di gara per la vendita di En.Cor e della successiva aggiudicazione, il Comune ha scritto alle banche creditrici sostenendo che la vendita della Società, obbligata da una legge

(ma abbiamo già visto che si trattava di un obbligo solo per le Società con bilanci in rosso),

faceva cessare l'impegno di mantenerne la proprietà (previsto nelle lettere di patronage) da parte del Comune e, conseguentemente, le lettere di patronage cessavano il loro effetto.

 

Qualche giorno fa un giornale ha pubblicato quello che il Sindaco sapeva da mesi ma che si era ben guardato dal rendere pubblico, cioè che le banche hanno risposto picche e che per loro resta ancora valida la garanzia data dal Comune per la restituzione del debito.

 

Perché è vero che in teoria non solo i beni ma anche i debiti di En.Cor sono passati al nuovo proprietario, ma se per qualche ragione questi non paga?

 

Siamo sicuri che prima o poi le Banche scriveranno, o faranno scrivere ai loro avvocati al Comune per pretendere la restituzione dei loro soldi.

 

Perché ha ragione il sindaco: i soldi sono delle banche ed è certo che non ci rinunceranno, e quindi chiederanno conto al Comune delle garanzie emesse per far concedere i crediti ad En.Cor quando era pubblica.

 

Fra parentesi, ora ci si trova nella strana situazione che un Comune garantisce per una società privata.

Ma sarà lecito? E’ una delle questioni che chiederemo alla magistratura di appurare.

 

In sintesi: nel caso in cui la nuova proprietà di En.Cor non dovesse onorare il debito con le banche queste sicuramente tenteranno di rivalersi sul Comune chiedendo il pagamento del debito residuo;

il Comune si opporrà e ne nascerà una causa legale che sarà il giudice a dirimere tra alcuni anni.

 

A parte i costi per il Comune derivanti da una causa di questo tipo già solo per le spese legali, ci chiediamo: i correggesi possono permettersi di vivere con la spada di Damocle di un debito di queste dimensioni, che fra qualche anno potrebbero essere obbligati a pagare?

 

Ci chiediamo: il Comune ha fatto tutto il possibile per “liberarsi” di queste lettere di patronage?

No!

Aveva l’occasione di farlo inserendo le opportune prescrizioni nel bando di gara per la vendita di En.Cor, ma non l’ha fatto.

 

Perchè non è stata inserito, come condizione obbligatoria per l’aggiudicazione, l’ottenimento da parte dell’acquirente del gradimento delle banche creditrici all’assunzione diretta del patronage al posto del Comune?

In questo modo l’acquirente si sarebbe automaticamente sostituito al Comune nel garantire di fronte alle banche (tramite lettere di patronage o altre forme di garanzia equivalenti) i debiti di En.Cor.

Perché, invece, nel bando questa era solo una possibilità? Il Sindaco ci può far sapere se Amtrade in sede di gara ha optato per questa possibilità o invece si è tenuto le mani libere, lasciando quindi il cerino nelle mani del Comune?

 

Né ci risulta che neppure dopo l’aggiudicazione il Comune abbia fatto questo tentativo.

 

Lo chiediamo con forza da questa sala:

il Comune lavori con maggiore determinazione per ottenere dal nuovo proprietario privato di En.Cor la presentazione alle banche di garanzie che sostituiscano le lettere di patronage del Comune.

 

Fra l’altro, sarebbe la miglior dimostrazione che la nuova proprietà crede davvero e intende impegnarsi fino in fondo  nel progetto ENCOR.

 

Liberarsi delle garanzie offerte con le lettere di patronage è un imperativo categorico!

Ne va del futuro della nostra città, che non può correre anche solo il rischio di ritrovarsi fra qualche anno coperta di dediti per il fallimento di Encor.

Noi facciamo il tifo per la nostra città, i suoi interessi sono anche i nostri.

Ma non possiamo tollerare che il suo default finanziario possa dipendere da un cavillo legale da giocarsi in un processo fra qualche anno. Vogliamo certezze ora.